Giuseppe Mannajuolo
in collaborazione con la galleria
Antonia Jannone
disegni di Architettura
C.so Garibaldi 125-20121-Milano
Al Blu di Prussia
giovedì 2 ottobre
ore 18.30
all'inaugurazione della mostra di
Aimone Sambuy
dal titolo
“APERLAY”
info:02 29 00 29 30 fax:02 65 55 628
Aimone Sambuy
Nato a Torino nel 1951, vive e lavora a Milano. Il 1978 fu la data della sua prima esposizione a Roma; da allora ha esposto in numerose collettive e non solo in città italiane; ultime mostre personali a Milano, Roma, Torino e Genova: Ossido di Ferro, Cantieri, Amate Sponde, Babele, Che ci incanta e ci perde.
Il prossimo 2 ottobre Aimone Sambuy “approderà” a Napoli, dove sarà ospite per la prima volta “Al Blu di Prussia” per presentare i suoi dipinti olio su tela, da “Aperlay”, titolo della mostra.
L'amore per il mare e per tutto cio' che lo vive e lo circonda, fanno di Sambuy un Conrad della pittura; un fotografo speciale per le sue rappresentazioni iper realistiche di navi nel letargo delle banchine sempre deserte, con il lavoro frenetico che accompagna le giornate in porto stranamente assente, paesaggi un po' malinconici sullo sfondo di una nave in partenza, forme chiare e ferme, come la tonalità del colore utilizzato, accompagnate, talvolta, da segni da pochi comprensibili. Un contesto statico, abbandonato dall’uomo che esprime la profonda solitudine che pervade la “poetica” dell’artista.
La nave che “nel suo divenire, da oggetto si trasforma nel simbolo della storia dell’uomo sul mare”(Nicola Costa) carica di uomini o di cose ritratta nel momento di approdo in luoghi che ansiosamente l’hanno attesa; ed il pesce, reso allegro dalla vivacità dei colori degli sfondi e rappresentato quasi sempre con la testa rivolta a sinistra, sono i temi ricorrenti affrontati dall’artista proposti come protagonisti della sua esposizione napoletana.
Aperlay è la meta di approdo dopo un lungo viaggio su una nave durante il quale l’artista rivive la sua infanzia, la sua maturità e di nuovo la sua infanzia nel ricordo di pesci dalle “pinne e occhi d’argento sgranati e lucidi”; la sua vita è un viaggio continuo alla scoperta di diverse realtà di cui descrive paesaggi, racconta sensazioni, parla di animali, persone, cita luoghi.
“Tutto quanto ricordava a stento era successo prima di arrivare ad Aperlay, dove si è stabilito in fondo alla baia nella casa sull’acqua. Dicono allevi certe conchiglie speciali, che ridotte in polvere e bollite per dieci giorni, forniscono porpora per tingere il mantello dell’imperatore, dipinge dei pescetti che la sera si frigge, beve caffé corretto all’anice secca, parla coi muri e riceve posta da Bisanzio”.
23.9.08
Aimone Sambuy
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